LA VERITÀ VIVENTE


Voi venite da me per illuminare il cervello.

C’è una sola verità. Essa è essere lì dove siete; e dove siete, è dove il vostro corpo è.

Per il cervello, nella condizione cronicamente complicata in cui si trova adesso, questo è troppo semplice da capire. Il cervello è diventato così diviso in se stesso e oppresso dai problemi che la realtà – la verità vivente, o il vivere il vero – non ha più nessun significato reale. Quando il cervello cerca di trovare la verità, si blocca nei suoi contorti dogmi religiosi o scientifici e diviene ancora più diviso, confuso e confonde.

Non importa quanto siate assorti nei vostri pensieri, desideri, sogni ad occhi aperti o preoccupazioni, voi vi sveglierete o ritornerete sempre alla consapevolezza della realtà vivente del vostro corpo. In concreto si può dire che in tutte le attività psicologiche in cui vi siete sempre impegnati, non siete andati da nessuna parte o avete fatto qualcosa. Avete solamente pensato di averlo fatto. Tutto accade nel cervello, non nella realtà.

(Ancora noterete l’inabilità del cervello a comprendere ciò che ho appena detto; e la sua urgenza a sostenere il contrario o a scartare quanto dichiarato).

Il solo modo per aggirare l’ignoranza del cervello è di vivere la verità. Vivere significa fare, non pensare all’incirca.

Dovete far divenire il cervello di nuovo semplice, farlo ritornare alla sua naturale semplicità. Dovete strappargli tutta la sua acquisita e tanto amata ignoranza. Dovete riportarlo all’innocenza di essere tutt’uno con il corpo qui e ora. In questo stato d’innocenza, di riscoperta unione, tutto è reso meravigliosamente semplice, come voi stesso, la vostra vita e tutto l’apparente, complicato mondo di problemi intorno a voi.

Voi venite da me, il maestro vivente, per imparare come fare ciò, apprendere come “essere” di nuovo. Venite da me a praticare essere – essere semplice, essere semplicemente dove siete, dove il vostro corpo si trova. Non posso farlo per voi. Semplicemente vi faccio vedere come.

Voi venite per scoprire che c’è un solo “me”. Ed è la stessa intima presenza di essere cui ciascuno fa riferimento come “me” – non me stesso, non la mia infelicità, non il mondo dentro di me, ma la realtà vivente di ogni corpo.

Il vostro corpo è la croce fisica che avete designato per voi stessi nel quadrato dello spazio e del tempo.

Il corpo marca il vostro unico e inalterabile posto nell’esistenza. Questa è l’indiscutibile realtà che il cervello non riesce a realizzare, non può rendere reale. La consapevolezza dietro il cervello può.

Il cervello è sempre in lotta per essere da qualche parte o essere qualcun altro – vuole cambiare, vuole migliorare, vuole ottenere. Facilmente si annoia ed è irrequieto con l’essere dove il corpo si trova. Ma la consapevolezza dietro il cervello – la sua intelligenza – è stabile, irremovibile e in permanente, piacevole unione con il corpo.

Di fatto è la consapevolezza dietro il cervello che illumina in questo momento il vostro corpo fisico con il senso di benessere. Questa illuminazione è comune a tutte le creature della terra. Solamente l’uomo e la donna scelgono di perdere il contatto con essa. Tra tutte le specie solo loro dimenticano e lasciano questa splendente, sempre presente intelligenza.

È la consapevolezza che conosce, ama e gioisce la vita nel corpo fisico, anche quando il cervello agonizza in angosciose depressioni o considera il suicidio.

Voi venite da me per penetrare il vostro corpo, per indurre l’ininterrotto stato di quiete a proseguire. In altre parole, venite per illuminare il vostro cervello.  
L’illuminazione ininterrotta del cervello, un tempo, era lo stato naturale dell’uomo e della donna. Il cervello era uno strumento fisico perfetto. Esso serviva la consapevolezza dell’uomo e della donna e la volontà della terra.

Niente soffriva per le sue attività. Oggi lo strumento ha preso il sopravvento. Il servo (il cervello) ha usurpato il ruolo del maestro (la consapevolezza). E la terra e ogni sua creatura sono vittime dell’insana, irresponsabile testardaggine del cervello.

A causa dell’ignoranza dei nostri tempi, o complicato cervello, l’illuminazione ininterrotta è adesso una delle grandi rarità della terra. È quasi un fenomeno estinto, fisicamente comparabile alle specie più a rischio d’estinzione (grazie al cervello).

E così si dice: la terra ha pochi maestri viventi.


Barry Long
© The Barry Long Trust

Brano tratto dal libro: The Way In (La Via Dentro. Un libro di auto–conoscenza).

 

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